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PRATO, IL SETTORE TESSILE ED IL MUSEO DEL TESSUTO
La vocazione tessile di Prato risale almeno al XII secolo e la produzione in forma artigianale di panni in lana ha accompagnato senza soluzione di continuità lo sviluppo e la crescita della città attraverso i secoli.
La trasformazione della produzione laniera pratese in sistema industriale avviene intorno alla seconda metà dell’Ottocento.
Il vero boom si colloca però dopo la Seconda Guerra Mondiale, un’epoca che segna al contrario una forte recessione per gli altri centri europei dello stesso settore.
La storia che lega la città di Prato alla storia del tessuto trova la sua massima espressione nel Museo del Tessuto, che occupa gli ambienti restaurati dell’ex cimatoria Campolmi, gioiello di archeologia industriale del XIX secolo situato
all’interno della cerchia muraria medievale della città.
Il Museo è la memoria storica di Prato e rappresenta il più grande centro culturale d’Italia dedicato alla valorizzazione dell’arte e della produzione tessile antica e contemporanea e conserva un patrimonio cospicuo e molto eterogeneo,
esposto in sei aree tematiche (area di familiarizzazione, sala storica, antica caldaia, sala Prato Città Tessile, sala dei tessuti contemporanei, sala delle mostre temporanee).
Il criterio espositivo scelto per quasi tutte le sezioni del Museo prevede una rotazione periodica degli oggetti.
Questa particolarità – oltre ad offrire un museo che rinnova continuamente i suoi contenuti - trae origine da un lato dalle particolari esigenze conservative dei reperti tessili antichi, dall’altro dall’aggiornamento continuo a cui è sottoposta la sezione contemporanea.
Il Museo propone un’ampia offerta educativa rivolta a studenti delle scuole di ogni ordine e grado, oltre ad un nutrito programma di attività per adulti, come laboratori, seminari, incontri, ecc.